venerdì 2 ottobre 2009

Anche Fotosciop sostiene Silvio


Anche se Diva & Donna difficilmente raggiunge le vette del braccio armato della propaganda Berlusconiana – il think tank a uso della casalinga di Voghera – e cioè il fantastico Chi (fantastico non è un complimento, esprime il valore semiologico delle notizie –ehm! – che vi si possono leggere).

Ma questo servizio, ah, è un orgasmo berlusconiano ( a molto meno di mille euro a notte). Notare la scelta redazionale di aprire con l’immagine di Berlusconi sorridente e fotoscioppato accanto a Barack Messia Obama, suggerendo neanche troppo velatamente che persino lui, il leader carismatico degli yankee democratici, appoggia incondizionatamente la candidatura al Nobel di Silvio, fino alla vittoria!

E il comitato promotore? Qui il fotoscioppatore si è sbizzarrito: che denti bianchi! Che coloriti uniformi! E i completi? Non se ne vedevano dai tempi della campagna elettorale di Samuele Piccolo, l’incubo dei romani che si ritrovavano ovunque la sua faccia da lato sfigato del pariolino (e hanno i maroni stracciati dalla sua invenzione, la Festa del Nonno, grazie alla quale ha fatto incetta di voti tra i pensionati. Voglio brevettare la Festa dell’Evasore, così divento PresDelCons). I suddetti promotori hanno il coraggio di affermare che comitati analoghi sono sorti in Russia, Polonia e persino negli Stati Uniti. Ma il complotto comunista ne ha nascosto le tracce: in Rete infatti non c’è traccia di questi fantomatici comitati! Maledetti rossi!

giovedì 1 ottobre 2009

Mi sa

che riprendo a postare.
Nel frattempo me ne sono persa, di porcate.

venerdì 22 maggio 2009

Anarchy in Cunardo

I genitori di Cunardo sono preoccupati per i loro figli: leggete perché.

E se dopo aver letto l'articolo non vi mettete le mani nei capelli è perché , evidentemente, nella vita vi è mancato qualcosa.


Passi per le mamme defilippidipendenti, ma il giornalista davvero non sa cosa significa quel simbolo?





venerdì 15 maggio 2009

Buono per foderarci la gabbia del canarino

Musi gialli. Come nei film hollywoodiani di serie Z. Così Il Giornale definisce i giapponesi, rei di aver premiato Lamberto Dini per avere promosso la collaborazione culturale tra Italia e Giappone.
Siamo appena agli inizi: una circolare del direttore Mario Giordano impone ai giornalisti (beh, più o meno...diciamo impiegati de Il Giornale, dai, è meglio) di chiamare gli africani “musi neri” o facce di carbone”, aggiungendo battute scherzose sui cannibali con l’osso in testa; i francesi “mangiarane”, possibilmente corredando l’articolo con una foto di un uomo magro in maglietta a righe con baguette sotto l’ascella; per i romeni, rimane valido il precedente ordine di servizio che imponeva la definizione di “zingari alcolizzati”. Continua il dibattito ai vertici di via Negri (guarda caso) su australiani e tedeschi: per questi ultimi “mangiacrauti” sembra demodé e molti preferirebbero “ariani alla senape”, mentre per i cittadini degli antipodi la proposta “canguri surfisti” non ha ancora avuto il beneplacito del direttore e di Filippo Facci, che vorrebbe inserirvi un insulto a Di Pietro in lingua maori. Vani i tentativi della signora delle pulizie di spiegare a Facci che i maori sono neozelandesi.
Nel frattempo oggi la prima pagina del Giornale rivela un umorismo involontario degno del film “Bambola” con Valeria Marini: Giordano ammette di essere razzista, ma solo contro i criminali, mentre Granzotto lamenta che in questo Paese la libertà di stampa vale solo per La Repubblica, che infatti oggi deve difendersi dall’accusa di aver lanciato una campagna denigratoria contro il premier solo per avergli chiesto di chiarire i suoi rapporti con una ex minorenne e la sua famiglia.

Non perdete il Giornale di lunedì: dalla settimana prossima in allegato con il quotidiano le ristampe de “La difesa della razza” di Telesio Interlandi. Collezionatele tutte!




giovedì 14 maggio 2009

E poi magari chiede di andare alla toilette

Attendiamo nuove succose news sul signore di Benevento che ha comprato il giornale per leggerlo sulla panchina del parco e sulla casalinga di Udine che ha appena provato il nuovo sgrassatore per la cucina.

(Per la cronaca, la signora ha fatto qualcosa altro dopo aver bevuto, si è sentita male e ora è ricoverata in gravi condizioni. Morale: l'acqua di rubinetto è più sicura oltre che amica della natura)

martedì 5 maggio 2009

Contraddizioni

“L'avevo detto fin dall'inizio che alcune operazioni culturali come la serie tv Romanzo criminale o altre simili non aiutano, hanno lanciato delle mode, degli atteggiamenti e dei modi di fare sbagliati. I giovani, invece non vanno lasciati da soli, faremo tutto il possibile per stare nelle periferie".
Gianni Alemanno (da Repubblica)

Milano, 4 mag. - (Adnkronos) - Il possibile divorzio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario ''e' una questione privata''. Cosi' il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi rifiuta di commentare, a margine di una conferenza stampa alla triennale di Milano, le vicende famigliari del presidente del Consiglio. Si tratta, conclude Bondi, di una questione ''intima, che ha a che fare con la vita privata delle persone, che occorre che tutti rispettino''.
(Da Libero)


(immagine tratta da “Una storia italiana”, l’agiografia berlusconiana inviata alle famiglie italiane durante la campagna elettorale per le Politiche 2001)

venerdì 6 marzo 2009

La sporca faccenda di TopGirl

Lo so, ne hanno parlato cani e porci. Ma non sono mica obbligata a essere originale, no?
Top Girl, un Cioè della Mondadori con più pagine e più glitter, ha dedicato 6 pagine a una tendenza modaiola giovanile. Emo? Hipster? Magari (ed è tutto dire). Il (neo)fascismo. Che privato della sua scorza politica, sembrerebbe, diventa una sbobba giovanile come un'altra.
(Le foto sono tratte da siti antifascisti, le scritte su sfondo verde sono state sovrapposte)
Di nuovo c'è ben poco: la donna angelo del focolare, l'obbedienza, l'italianità, bla bla...

(Postilla: non fatevi ingannare dal fascistello che dice "ah, peccato non esserci stato a Piazza Navona con i camerati durante gli scontri": i fasci menano solo quando sono in rapporto 100 a1, spesso le prendono lo stesso e poi si esercitano nell'antica arte del frignaggio)






martedì 24 febbraio 2009

Chi salverà i giovani da YouTube, dalla droga e da Alberoni?


Ahi quanto piace all'italiano stracciarsi le vesti e richiamare, in un impeto di nostalgia bucolica, i bei vecchi tempi andati, in cui si dormiva, signora mia, con la porta aperta e i signorotti rivendicavano lo ius primae noctis persino sulle bestie da soma!

Ora ci si mette anche il fuffologo Francesco Alberoni, non contento di aver partorito, in tanti anni di attività, solo monumenti all'ovvio. Come "Bisogna porsi delle mete, bisogna combattere per raggiungerle. Bisogna avere dei sogni, bisogna battersi per realizzarli", enunciato degno del miglior Marzullo, e frasi antropoillogiche come "La prostituzione nasce dal fatto che, se la donna abitualmente si concede ad un uomo che ai suoi occhi ha un qualche valore, se vuole, può farlo con chiunque, anche quando non ha alcun desiderio sessuale. Un uomo, invece, se non è attratto sessualmente non può avere erezione." (Ora che c'è il Viagra come la mettiamo?)

Alberoni (bisognerebbe mandarlo in esilio sull'Isola del Diavolo solo per la moglie che si ritrova) ha ieri pubblicato sul Corsera un nuovo inutile scritto, dove come al solito pontifica su cose di cui non capisce assolutamente nulla.

Esordisce con due elementi che mai nella storia umana qualcuno ha pensato di accostare: i giovani e la droga. (esercizio per aspiranti saggisti: scrivere un testo parlando di qualcosa senza citarne mai un'altra. Esempio: parlare della società dell'informazione senza nominare Orwell. O discettare di droga evitando il termine "giovani").
"La coca li fa sentire onnipotenti. Come se le procurano? «In giro ne trovi quanta ne vuoi, anche su Internet e costa poco»."
Ah ecco, la cocaina si ordina su Internet. Ti mandano anche la banconota già arrotolata. Cominciamo bene. La fiera dell'ovvio continua:
"Questi adolescenti quando sono a scuola, in casa, quando si trovano con gli adulti non ascoltano."
Gli editoriali di Alberoni invece li leggono, prova ne è il loro consumo di droga.
Ma leggiamo l'imbarazzante conclusione alberoniana:
"A volte mi domando se a questi adolescenti non farebbe bene un periodo di moratoria, in cui si chiudano loro YouTube, le chat, le discoteche, si limiti l'uso di Internet e dei cellulari per consentire loro di ricominciare a parlare, di riprendere contatto con le altre generazioni, con i giornali e i libri."

Già l'uso della parola moratoria è fuori luogo. Eccone la definizione wikipediana:

Nell'ambito del diritto, con il termine moratoria si intende la sospensione della scadenza di una obbligazione concessa per legge quando sopraggiungono casi eccezionali.

Dicesi moratoria, quindi, la sospensione di una legge. C'è qualcuno-qualcosa che obbliga la gente a rincoglionirsi davanti a un pc? Qualcuno obietterà: trattasi di una metafora. Ma Alberoni non usa metafore. Non è capace. Non è un insulto, si badi. Semplicemente constato un dato di fatto. Quando Alberoni usa il termine moratoria, pensa che sia appropriato. Davvero. Quest'uomo fa quasi tenerezza. Se fosse un vecchio zio che siamo andati a trovare al centro di lunga degenza, annuiremmo con convinzione, per poi ridere di lui appena entrati in macchina. Se non fosse il columnist del principale quotidiano italiano, insomma.